Efficienza, le Esco europee: “Epc strumento cardine”

“Articolo tratto da Quotidiano Energia.it – 28 Novembre 2017”

Thomas (Efiees): “Fondamentali per raggiungere i target Ue”. Mallone (Mise): “Tee servono semplificazioni e aggiustamenti”. Olivieri (Assoesco): “Pronti al confronto col Governo”

“La nuova nota di Eurostat amplia le opportunità di sviluppo degli EPC nella Pubblica Amministrazione”. Il plauso per l’iniziativa arriva dalla European Federation of Intelligent Energy Efficiency Services (Efiees) che, nel corso del convegno annuale organizzato a Roma nei giorni scorsi, ha sottolineato l’importanza del documento pubblicato a inizio mese nel quale l’Ufficio statistico dell’Ue spiega come registrare gli “energy performance contract” (Epc) nei bilanci delle amministrazioni pubbliche (QE 10/11).
In particolare, la nuova nota – che sarà completata da un manuale esplicativo europeo entro fine anno – amplia le fattispecie nelle quali tali contratti possono essere contabilizzati senza aggravio per i bilanci pubblici, facilitando in tal modo gli investimenti in misure di efficienza energetica nel settore pubblico.
“Alla luce dell’attuale dibattito sul Clean Energy Package e, in particolare, della revisione della direttiva sull’efficienza energetica e della direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici – ha sottolineato nel suo intervento Bernard Thomas, presidente di Efiees – è fondamentale tenere in considerazione il potenziale offerto dai servizi delle Esco, e dagli Epc in particolare, per consentire il raggiungimento di target di risparmio energetico sempre più ambiziosi in una maniera altamente efficace sotto il profilo costi-benefici”.
In particolare, il dibattito e i principali approfondimenti della giornata in materia di politiche per lo sviluppo dell’efficienza hanno riguardato il nostro Paese, ospite della convention di quest’anno.
“AssoEsco – ha ricordato Thomas – sta facendo grandi sforzi per promuovere il ruolo degli EPC in Italia, anche se molto resta ancora da fare, qui come negli altri Paesi dell’Unione europea”.
Un quadro aggiornato degli strumenti a disposizione e sugli obiettivi in materia di riduzione dei consumi è arrivato da Mauro Mallone del ministero dello Sviluppo economico (Divisione Efficienza energetica e risparmio energetico, Dgmereen), a pochi giorni dalla pubblicazione del decreto di adozione della Sen. Da qui al 2030, ha spiegato Mallone, sarà fondamentale favorire il raggiungimento del target di riduzione CO2 nei settori non-Ets, con particolare attenzione a quello residenziale e ai trasporti. In questo contesto, Mallone ha sottolineato la centralità dei Certificati bianchi (“strumento fondamentale”) come meccanismo “più performante” per ottenere risparmi in termini di Tep. Tuttavia, ha proseguito occorrerà un intervento di revisione su alcuni aspetti (semplificazioni e aggiustamenti al funzionamento) per garantirne la piena sostenibilità del sistema. Infine, Mallone ha confermato l’arrivo del Fondo nazionale dell’Efficienza Energetica che, sebbene con ritardo nell’attuazione, sarà operativo entro l’anno (QE 30/10).
“Accogliamo favorevolmente – ha commentato il presidente di Assoesco, Roberto Olivieri – l’intenzione del ministero di migliorare il meccanismo dei Certificati bianchi che altri Paesi europei guardano con particolare attenzione e interesse. La nostra associazione si rende disponibile a offrire al Governo e alle istituzioni ogni opportunità di confronto per una collaborazione costante e costruttiva, a difesa di uno strumento che ha dimostrato, nonostante le difficoltà, potenzialità notevoli”.
All’evento, organizzato da AssoEsco e dall’Energy Efficiency Campus di Torino, hanno preso parte i rappresentanti delle associazioni delle Esco europee, per l’associazione italiana erano presenti, oltre al presidente, i due vicepresidenti Riccardo Ghidella e Antonio Ciccarelli.